Alter Ego by Susanne Winnacker

autore:Susanne Winnacker [Winnacker, Susanne]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, Science Fiction, General
ISBN: 9788851123284
Google: qF78AwAAQBAJ
editore: De Agostini
pubblicato: 2014-07-14T22:00:00+00:00

Alle cinque meno un quarto scesi le scale, cercando di non sentirmi in colpa davanti al viso preoccupato di Linda.

«Non dimenticarti di chiamare!» Mi salutò con un abbraccio e attese fuori finché non svoltai l’angolo.

Ana abitava a poca distanza, potevo andare a piedi senza dover cercare una scusa per evitare che Linda mi accompagnasse in auto. Alec aspettava al volante di una jeep nera. Mi guardai attorno prima di entrare, per essere certa che nessuno stesse guardando.

«Ho detto ad Ana che avevo un appuntamento con te» dissi immediatamente appena fui dentro.

«Perché?» Non mi sembrava sorpreso come mi aspettavo.

«Voleva sapere che mi sta succedendo. A quanto pare era stanca delle bugie di Madison, perciò ho dovuto inventarmi qualcosa al volo. Mi sta anche facendo da alibi per uscire di casa, quindi mi è sembrata la spiegazione più semplice. Non credo che te lo chiederà, ma se dovesse farlo, dille solo che siamo andati in giro con la tua macchina.»

«Wow, che appuntamento emozionante. Non posso nemmeno aggiungere un po’ di divertimento sul sedile posteriore?»

Sapevo che stava cercando di fare lo spiritoso, ma con tutto quello che era successo fra noi nell’ultimo periodo, la risata mi rimase in gola. Lui distolse lo sguardo, serrando la mascella, e mise in moto. Fu un sollievo quando il rumore del motore spezzò quel silenzio così pesante.

Alec parcheggiò a un paio di isolati di distanza da casa del signor Yates, quindi non c’erano possibilità che ci vedesse arrivare insieme.

«Stai attenta. E non lasciare che ti metta le mani addosso» mi raccomandò con la solita aria professionale.

«Cavolo, grazie per il consiglio.» Il mio sarcasmo gli strappò un’occhiataccia, ma prima che potesse replicare, scesi dall’auto e corsi verso la casa. Non mi guardai alle spalle, ma sapevo che Alec mi seguiva da vicino.

Il prato nel cortile del signor Yates era stato accuratamente falciato da poco; non c’era un solo filo d’erba più alto di un paio di centimetri. La cassetta della posta e le assicelle intorno alle finestre erano di un bianco così nitido che sembravano essere state riverniciate solo poche ore prima, e non c’era un granello di sporco sui rivestimenti esterni. A vederla così, non avrei mai immaginato che potesse essere la casa di un single.

Mentre mi avvicinavo alla porta, mi asciugai i palmi sudaticci sui jeans. Non sapevo proprio niente su quest’uomo. Era sposato? Non avevo visto l’anello. Poteva rivelarsi un avversario difficile, se fossimo arrivati a uno scontro? Aveva un fisico da atleta, e magari lo era sul serio. Stavo per entrare volontariamente in casa di un tizio che forse aveva strangolato delle persone. Non sapevo se avesse una Capacità, o se fossi in grado di difendermi. I muscoli delle gambe fremevano per l’impulso di scappare, ma non avevo scelta. Da me dipendevano delle vite.

Raddrizzai le spalle, premendo il campanello accanto alla porta. Un secondo dopo si aprì, e Yates era in piedi davanti a me. Mi aveva vista arrivare dalla finestra, o forse stava aspettando all’ingresso. Mi fece entrare dopo una rapida sbirciata fuori, probabilmente per assicurarsi che i vicini non mi avessero vista.

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